venerdì 27 novembre 2009

Ben Sidran - Dylan Different



Ben Sidran: originale e godibilissimo album - tributo a Dylan

Ben Sidran, se c’è bisogno di presentazioni, è un celebre pianista, organista e cantante jazz, collaboratore di artisti rock e blues del calibro di Eric Clapton, Rolling Stones, Steve Miller Band, Van Morrison, Rickie Lee Jones; mentre in ambito jazz ha collaborato con Marcus Miller, Peter Erskine, Phil Woods e Georgie Fame

Dylan Different è il titolo del suo ultimo disco

Le 12 tracce presenti nel disco sono alcune delle più celebri canzoni di Bob Dylan del periodo 63-79 eccezion fatta per Everything is broken da Oh Mercy del ‘89

Ha detto Ben Sidran: “C’è quest’uomo venuto fuori da chissà dove, che inizia a parlare di cose magiche, ultraterrene; e che spinge, con il suo esempio, un mucchio di persone a fare la stessa cosa. Si può dire che quest’uomo debba ritenersi personalmente responsabile del fatto che a causa sua, centinaia di persone hanno iniziato a scrivere canzoni; e se contate tutte le persone che sono state influenzate da quei nuovi improvvisati autori, potrete facilmente dedurre che Bob Dylan oggi è come un virus, che staziona in ogni più piccolo angolo della musica pop!”

Molto interessante l’impianto sonoro del concept, dalla swingata resa di Highway 61 revisited allo stomp di Maggies farm, fino alla ballad di Knockin' on heaven' s door…

Dice ancora Sidran: “Qualche anno fa, ho iniziato a suonare qualcuna delle sue canzoni dal vivo, per la prima volta. E ho trovato che non solo erano divertenti da cantare, ma anche che le persone amavano sentirne i testi “vestiti” di nuovo. Tutto questo mi ha permesso di inquadrare quelle canzoni, per renderle fino in fondo mie. Ci ho messo più di 40 anni per riuscire ad pagare (musicalmente) il mio debito a Dylan, ma è qualcosa che avrei voluto fare da molto tempo e sono molto contento di essere finalmente riuscito a farlo.”

Ospiti del disco, il cantautore Rodolphe Burger, Georgie Fame organo e voce, Bob Malach al sax e Michael Leonhart degli Steely Dan alla tromba
Per giocare a casinò vai su dylan
Ecco la track list

1. Everything is broken - 2. Highway 61 revisited
3. Tangled up in blue - 4. Gonna serve somebody
5. Rainy day woman #12 & 35 - 6. Ballad of a thin man
7. Maggies farm - 8. Knockin' on heaven's door
9. Subterranean homesick blues - 10. On the road again
11. All I really want to do - 12. Blowin’ in the wind


domenica 22 novembre 2009

Concerto per Telethon - I Dylaniati



Concerto per Telethon

Live - I Dylaniati

Spettacolo musicale liberamente ispirato a Bob Dylan

Contributo artistico di Paolo Facchinetti

Sabato 5 Dicembre 2009 – ore 21.00

Teatro San Filippo Neri – Nembro

INGRESSO LIBERO

sabato 21 novembre 2009

A Marvelous Dylan News



Fonte - Jam di Novembre (Viaggio nella Musica)

Nella compilation NCIS: The Official TV Soundtrack - Vol. 2 pubblicata lo scorso 3 Novembre è stata inclusa una canzone del cantautore di Duluth. California, questo il titolo del brano che potete ascoltare in preview su Amazon.

Sarebbe stata registrata nel 1965 durante le session di Bringing it all back home. Il brano pare sia la demo di ciò che divenne in seconda stesura Outlaw Blues. Oltre a Dylan nella track list compaiono Sheril Crow, Joss Stone, Otis Redding, Norah Jones e John Mellencamp con la magnifica Someday The Rains Will Fall.

Un saluto dalla cantina di
Johnny Basement

mercoledì 18 novembre 2009

Frank Capra’s Revisited - Must Be Santa

Bob Dylan's Must Be Santa - Info e idee sul Video Must Be Santa, il nuovo video di Bob Dylan è stato realizzato da Nash Edgerton, fratello del più celebre attore australiano Joel Edgerton. Nash è un abile regista di videoclip, ed è stato stuntman per George Lucas e altri (Star Wars, Matrix, Superman Returns). E’ attore, regista, montatore e produttore. Si cimenta in questa rivisitazione del Natale per adulti sbronzi e un po’ fatti di alcool e metanfetamina. Oltre ad esserci la stessa vena autodistruttiva di Beyon here lies nothin’ (diretto sempre da Nash Edgerton), si può ritrovare, se vogliamo, lo “spirito natalizio” di due grandi autori fantasy del cinema anni ottanta, Joe Dante e Tim Burton. In particolare all’autore di Gremlins, Edgerton pare ispirarsi, qui mancano soltanto i verdastri mostriciattoli monelli, a fare da coro ad un inedito Dylan, che coi suoi movimenti fulminei, le danze, ma soprattutto quel gesto delle braccia, che spesso usa fare anche nei recenti concerti quando si esibisce senza suonare nulla, a parte la sua inseparabile armonica (vedi il video di Sugar baby su Youtube) fa rivivere a modo suo lo spettro da crooner di un Bing Crosby, in una lisergica versione post-moderna. Sembra quasi uno spot della Heineken, ma è proprio questo il segreto di questo inusuale video-clip. Tutti sembrano impazziti e ossessionati dallo spirito della festa. Fino a snaturare il concetto tradizionale del Natale. La sequenza finale che vede Bob e Santa Claus in sguardi d’approvazione è da antologia! Genio e follia come sempre accompagnano i lavori di Dylan. Non fa eccezione questo incredibile video. 

Un saluto dalla cantina di Johnny Basement

domenica 15 novembre 2009

Recensioni masterpiece dylaniani - II



Parte Seconda – Street Legal (1978) di Stefano C


Non è semplice scrivere di un album dove già è stato scritto tanto e troppo. Street Legal è stato sezionato frammento per frammento, dal titolo del disco alle foto dell’album. Partendo dalle foto si può dire qualche cosa? La foto in front mostra Dylan con in mano una giacchetta in pelle nera che aspetta qualcuno o qualche cosa? All’interno sta accendendosi una sigaretta in un banco a prendersi del caffè assieme a due persone di colore? La back cover sempre Dylan “in versione Cristo” che ascolta la donna di colore: forse è una delle coriste? Ci sono molte domande quando si parla di Dylan e anche lui nei suoi testi ne pone altrettante quasi che tu debba trovare la risposta, o almeno ti pone davanti ad un bivio.

Uscito nel 1978 il cd è, secondo il mio punto di vista, molto piu’ bello e grandioso di altri, tipo appunto Blood On The Tracks, che danno in tanti come capolavoro dylaniano. C’e’ la song iniziale che è strepitosa. La Changing Of The Guards, ripresa ultimamente in Twelve e in LiveAction da Patty Smith. Per struttura musicale e testo è una ballad tipo Hurricane. E’ uno dei classici pezzi di Dylan lunghi come Idiot Wind. Potrebbe andare avanti fino all’infinito senza stancare mai. C’è quel mix tra batteria e sassofono che sembra di ascoltare una marcetta dylaniana.

Il testo visionario poteva andar bene per un film o nel film “I’ m not There” nel segmento interpretato da Richard Gere, tra teste rapate di Apollo, uomini e donne disperati, soldati di fanterie, mercanti e ladri. Come non poter parlare bene di No time to think? Il testo è fenomenale e la musica incantevole. La voce di Dylan, poi è tra le migliori di sempre.
Credo che la voce di Dylan di questo periodo sia la migliore di sempre per quanto riguarda i lavori in studio ma anche per i live-action, anche se nel tour del 1974 Dylan raggiunse una gamma vocale insuperabile, la migliore in assoluto. Ma lasciatemi dire che in questo album che e’ stato rimasterizzato poi infinite volte c’e’ un brano che considero tra i piu’ grandi di Dylan.

E’ una song misteriosa. Dylaniana allo stato puro come dicevo, uno di quei brani dove si fanno più domande ma che nell'insieme risulta essere infarcito di attese e sospensioni ipnotiche temporali “dove stiamo andando, ”Quanto tempo ancora”, ”Mi sembra di esserci già stato qui, non e’ cosi’ Senor?”Chi posso contattare?” e che lasciano l’ascoltatore come se avesse una serie di visioni con Dylan inginocchiato che canta la sua anima. Senor è un pezzo di Dylan per eccellenza. Dopo averlo ascoltato centinaia e centinaia di volte, credo di non essermi fatto sfuggire nessuna versione live. La classica Baby Stop Crying è dal refrain incessante, martellante, ma è il modo cantato di Dylan qui che mi piace, sempre con il saxofono alle spalle e le coriste che fanno il loro dovere alla grande. E che dire di “Is your love in Vain”? Dylan è stato accusato di imitare Elvis in questo periodo, e prendere la via di Las Vegas. Non lo so, come stanno le cose, fatto sta’ che ascoltando questo brano c’è l’universo Dilaniano che gira attorno ad una donna intesa come simbolo di tutte le donne. Grande song e testo. L’ultimo brano è grandioso quanto il primo che apre l’album. Where are you tonight, dove sei stanotte? E’ piu’ bella di che ne so, rispetto a Tangled Up in Blue (?) e’ musicalmente piu’ valida,mettetela sù e ascoltatela con il testo in italiano davanti, oppure mettete i due testi a confronto e ditemi se non e’ vero!!

Stefano C

(NDR – Johnny Basement)

“Impiegammo una settimana per realizzare Street Legal: lo mixammo quella seguente e quella dopo ancora uscì. Se non fossimo riusciti a farlo tanto in fretta, non sarebbe mai uscito, perché dovevamo assolutamente tornare on the road” (Bob Dylan)


A diritto di replica considero Street Legal, (18esimo lavoro in studio per Dylan) un "quasi" capolavoro, come dice anche il critico rock e (personal) guru spirituale Paolo Vites. L'unico vero difetto di Street Legal è quello di collocarsi fra i più fortunati Desire e Slow train comin ', e di non chiudere il poker d'assi inaugurato con Planet Waves e seguito da Blood e Desire. Forse era chiedere troppo ad un uomo tormentato come Dylan in quel periodo e il lavoro beneficia di questo nervosismo e di questa intensità, ma manca di spessore e lucidità in certe soluzioni d’arrangiamenti.

Se mentre in Blood e Desire, le scelte minimali d’arrangiamenti, (i ripensamenti sull’organico delle session) o un sound, pieno e d'impatto come il violino e le percussioni di Desire, hanno apportato beneficio alla resa finale; qui, a volte, c'è molta baraonda e non un'idea unitaria di sound. In più il tallone d'Achille del disco è quel sax (in aggiunta ai cori gospel un po’ kitsch) che a mio avviso con Dylan, col suo mondo musicale non ha prodotto quell’alchimia che invece altri artisti, (Springsteen, Morrison o Waits) sono riusciti a ricreare con maggior efficacia e fortuna.

Volevo segnalare, oltre alla recente cover di Patty Smith per Changing Of The Guards, le magiche ed ipnotiche versioni di Senor, la prima eseguita da un Jerry Garcia in stato di grazia (Masked and Anonymous OST) e l’altra dal combo Willie Nelson & Calexico (I’ m not there OST)

martedì 10 novembre 2009

Bob Dylan - Chronicles Volume Two



Bob Dylan è tornato al lavoro. Stavolta si tratta di un libro. Avete capito bene: Simon & Schuster ha confermato la notizia che da tempo circolava e che i fans del Nostro atendevano con frenesia. Dylan è in procinto di realizzare il secondo volume del suo memoriale "Chronicles". La stesura avverrà a cavallo fra la fine del tour U.S.A e l'inizio di quello europeo previsto per maggio. Molto probabilmente verrà pubblicato alla fine del 2010.

Il primo volume aveva deliziato gli appassionati di mezzo mondo, con le cronache di diversi periodi, da New Morning, (1970) a Oh Mercy (1989) passando per il suo arrivo in una New York ghiacciata ed inospitale del 1959. Il libro era stato presentato in una versione audio book raccontata da Sean Penn. La parte più emozionante resta quella dedicata a New Orleans, che più di un critico ha considerato stupefacente. Tanto da meritare spazio nella pagina dedicata a New Orleans su Wikipedia.

A tutt'ora non è ancora stata confermata una data del secondo volume. Voci di corridoio dicono che sarà a fine anno, altre parlano della primavera 2010. Resta comunque una notizia degna di nota per chi ha amato la prima parte del volume Chronicles.

MAGGIE'S FARM - IL BLOG

Maggie ’s Farm "Non lavorerò più alla fattoria di Maggie Beh, mi sveglio la mattina, incrocio le braccia e prego che piova. Ho una testa piena di idee che mi stanno facendo impazzire. E' una vergogna il modo in cui lei mi fa lustrare il pavimento. Non lavorerò più alla fattoria di Maggie Non lavorerò più per il fratello di Maggie. Beh, lui ti passa una moneta da cinque cents, ti passa un "decino", ti chiede con un ghigno se te la passi bene, poi ti multa ogni volta che sbatti la porta. Non lavorerò più per il fratello di Maggie. Non lavorerò più per il papà di Maggie. Beh, ti mette il suo sigaro in faccia solo per divertimento. La finestra della sua camera da letto è fatta di mattoni. La Guardia Nazionale piantona la sua porta. Ah, non lavorerò più per il papà di Maggie. Non lavorerò più per la mamma di Maggie. Beh, lei parla con tutti i domestici degli uomini, di Dio e della legge. Tutti dicono che è lei la mente dietro pà. Ha sessantotto anni ma sostiene di averne ventiquattro. Non lavorerò più per la mamma di Maggie. Non lavorerò più alla fattoria di Maggie. Beh, provo a fare del mio meglio per essere come sono, ma tutti vogliono che tu sia proprio come loro. Cantano mentre tu lavori come uno schiavo ed io comincio ad essere stufo. Non lavorerò più alla fattoria di Maggie"

Interverranno al blog

Paolo Vites 
Fausto Leali 
Mick Dylan – The Blackstones 
Dario Twist of Fate 
Lorenza Boninu 
Jimmy The Saint
Silvano 31Canzoni