
Davide Imbrogno, icona cinematografica emergente interpreta Libero Lettore un personaggio di chiara matrice calviniana (Se una notte d'inverno un viaggiatore)
Il Grande Classico - Quando i libri diventano immagine
"… e stai nel mio cuore e lì ti muovi e voli. Ricordavo i tuoi occhi ieri sera, vi spaziava la primavera, tutto il bene che c’era attorno a te. La tua anima coglievo, sdraiata a riposarsi su morbidi cuscini di sete di magici paesi. Lo sguardo vi trovò ciò che cercava. Sospesi attorno a te vi erano angeli."
(tratto da Telesio di Battiato- Sgalambro)
Ognuno di noi ha un proprio stile, un modo di mostrare la propria personalità, di descrivere certe cose, di cantare o di suonare qualsiasi strumento musicale, di vestirsi in un determinato modo che più ci appaga. In base a stili diversi corrispondono persone diverse.
C'è chi veste "firmato" e se lo può permettere e chi, pur permettendoselo, si veste trasandato, quasi incurante della propria immagine. Queste sono scelte personali di stili di vita che spesso portano a giudicare subito una persona.
Così come spesso si sceglie di leggere un determinato libro perché ci piace lo stile con cui è stato scritto; come nel libro intitolato "Exercises de style" lo scrittore francese Raymond Queneau racconta per ben 99 volte la stessa storia ma con stili diversi.
Italo Calvino nel suo mirabolante Se una notte d’inverno un viaggiatore, scrisse uno dei più importanti libri sulla destrutturazione di un romanzo, adottando dieci differenti stili e facendoli convivere tutti in un plot straordinariamente univoco e pugnace.
Il mio desiderio è quello di raccogliere l’esempio dei miei predecessori e sintetizzare in una baraonda non priva di metodo una guida per riconoscere ed identificare lo stile
"Una rivoluzione senza un ballo è una rivoluzione che non vale la pena di fare: una rivoluzione è poesia, arte, amore, una rivoluzione è una donna che ti sconvolge le membra, una rivoluzione è una canzone che ti entra in testa e non ti molla.. Una rivoluzione è Dio che pippa cocaina e fa cadere la neve sulle nostre teste, una rivoluzione siamo noi, generazione di utenti che afferra con consapevolezza un messaggio: Pè Provocà" (Peppario)
“Sono intelligente quel tanto che basta da circondarmi di persone intelligenti capaci di risolvere i miei problemi” (J.C.)
Silvio Berlusconi è la maschera triste della vecchiaia, di quella vigoria che svanisce. Il vecchio leone ferito che continua ad essere feroce.
Nichi Vendola sostiene che la vera bellezza è invecchiare, cambiare, contro gli olimpi pacchiani di Dioniso e che la bellezza ha a che fare con il buono, con il giusto e con il vero? Ah si? Quindi una persona a cui puzza l’alito.. non è sgradevole, ma sa dell’afrore sepolcrale di bellezza, per dirla alla Vendola… mah…
Invece la bellezza è essere giovani, quella reattività virile e possibilmente eterosessuale, e per me la bellezza è sinonimo di artificio, costruzione e arte dell’inganno. Il teatro è bellezza, la pittura è bellezza! Il Dottor Silvio Parnassus, l’uomo che volle ingannare il Diavolo, è qui per voi, può farvi ridere, ma spesso piangere, può farvi riflettere sul vostro egoismo, che lui sa vivere con impavida disinvoltura.
Berlusconi è un padre, un figlio, un demone perduto tra i meandri della sua psiche, chiede amore e resa incondizionata, ma genera più spesso odio e conflitto. E non ha lo spessore del grande statista, ma ricorda piuttosto un consumato attore, un anchorman sul viale del tramonto, fra festini pazzi, bunga bunga e minorenni pronte a danzare sulla propria innocenza… Io mi reputo una persona schietta e le persone così spesso subiscono il fascino delle pop star, siano essi sportivi, politici o musicisti, è il carisma del Capo… diciamo…
Il Creatore venditore di sogni, ovvero Ciarlatano Mago di Oz
Vengo da una famiglia di sinistra, come molti di voi, e da piccolo ho imparato parole come solidarietà, progresso, rispetto ed empatia. Bene, la mia empatia da trentenne solitario, imbolsito e con problemi genetici di calvizia, va ad un Uomo, che nel corso degli ultimi 18 anni ha rappresentato meglio di chiunque altro il paese che io amo e dove mi piacerebbe morire. Il paese è l’Italia.
La persona è Silvio Berlusconi e se volete realmente guardare in faccia che cosa siamo diventati, dovete rispecchiarvi nel volto dell’uomo che guida il Vostro Paese!
Perciò se anche voi condividete l’ideale di bellezza, ricordate che dietro questa maschera tragica, questo novello Meneghino, finto e plastificato, ci sono dolori, rinunce e una consapevole maturità del giovane che voleva essere, ma non è stato, perché il tempo è sfuggito… inesorabilmente… (come direbbe Vendola! )
Ma soprattutto c’è umanità, caduta. La decadenza di un uomo virile non è mai una cosa bella da raccontare o da vivere e noi purtroppo in questa epoca fin troppo mediatica, stiamo vivendo tale fenomeno che è dei più slabbrati, epici e botulini della storia occidentale moderna.
A Berlusconi gli invidio due cose il suo sfrenato vitalismo, ma soprattutto il suo danaro, le sue ricchezze sconfinate e una donna che ha perduto forse per sempre come Veronica Lario, perché anche io amo le donne di sinistra, quelle come lei eleganti e sofisticate che nascono nella terra e si nascondono dietro le Lune di Pandora!
… e riprendiamola in mano, riprendiamola intera riprendiamoci la vita, la terra, la luna e l’abbondanza! (Claudio Lolli)