mercoledì 27 gennaio 2021

Gli anni ottanta secondo Bob Dylan

 


Il decennio buio della produzione discografica dylaniana (1980-1990)


Tra il 1980 e il 1990 Bob Dylan pubblica 8 nuovi album contenenti nuovo materiale autografo, qualche cover e alcuni brani scritti in collaborazione con altri artisti e autori. Di questi otto dischi possiamo affermare, in maniera obiettiva e speriamo oggettiva che almeno tre sono ottimi album, due dei quali rasentano addirittura lo status di capolavori, almeno secondo il canone del suo autore. Ora, fatta esclusione per Infidels, Oh Mercy e Shot of Love, resterebbe da dire dei rimanenti cinque dischi. Tra questi, forse il solo Empire Burlesque è da considerare un lavoro abbastanza riuscito, seppur non completamente, visto anche l'impegno e la qualità del materiale ivi contenuto. 

I restanti quattro album sono uno dei punti più bassi della produzione dylaniana. 

L'intento di questo breve post è fare nuova luce, a distanza di trenta/quarant'anni sui seguenti dischi: Saved, Knocked Out Loaded, Down in the Groove e Under The Red Sky. 

Questi lavori secondo gli esperti, appassionati, critici e utenti di vario tipo, rappresentano una sorta di "peccato originale" all'interno di una produzione discografica, quasi sempre di alto livello, come quella di Bob Dylan. Vorrei iniziare io, affermando che Under the red sky, pur essendo lontano anni luce da Oh Mercy e da Infidels e senza contare nessun brano del livello di Every Grain of Sand (che si trovava su Shot of love) mi è sempre piaciuto, in particolar modo per come è stato suonato, registrato, composto e infine prodotto e rilasciato. 

Meriterebbe di essere rivalutato, magari accorpandolo ad altri lavori comunque imperfetti, ma di livello più elevato, rispetto a questi citati. 

Voi che cosa ne pensate? Fatemelo sapere qui sotto con un commento. Vi ringrazio per la collaborazione. 

Dario Twist of fate