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Visualizzazione dei post da 2021

Oh Mercy (1989)

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  Oh Mercy (1989)   “Non ho un posto per sparire, non ho cappotto. Sono su un fiume impetuoso in una barca ondeggiante e sto cercando di leggere un appunto che qualcuno ha scritto a proposito della dignità.” (Bob Dylan) Perché Oh Mercy è uno dei dischi più importanti della seconda parte di carriera di Bob Dylan?  Principalmente per ragioni anagrafiche e del contesto in cui viene prodotto e inciso. Il suo autore veniva infatti da una sequenza di album che avevano messo d'accordo critica e pubblico, ma in senso negativo. Dopo l'inusuale, ma coraggioso Empire Burlesque (1985) il Nostro dava alle stampe due lavori che sono considerati tra le sue peggiori produzioni di sempre. Stiamo parlando di Knocked out Loaded e Down the Groove, rispettivamente del 1986 e del 1988. Eppure dopo il tour con Tom Petty and The Heartbreakers e dopo le date coi Grateful Dead, accade qualcosa. Dylan arrivato a questo punto ha uno dei tanti ripensamenti e decide di coinvolgere in fase di p...

A proposito di Modern Times

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  Segnali rivelatori dell’anziano menestrello (2006)   È notte nella grande città. Una donna cammina a piedi nudi, con le scarpe a tacco alto in una borsetta. Un uomo si ubriaca e si rade i baffi. Un gatto rovescia una lampada. Un poliziotto fuori servizio parcheggia di fronte la casa dell’ex moglie.   ( Theme Time Radio Hour ) Modern Times è il 32esimo disco pubblicato da Bob Dylan per la Label Columbia. Come il precedente "Love And Theft" anche questo lavoro viene prodotto da Dylan e suonato con la band che in quel periodo lo accompagnava in studio. Per molti versi questo disco sembra una sorta di sequel del lavoro precedente. La critica ha parlato di una "potenziale trilogia" che andrebbe a concludere il discorso sonoro intrapreso con Time Out of Mind . Aspetto che tuttavia lo stesso autore ha escluso, affermando che se ci sarà una trilogia, questa è iniziata con Love And Theft . Diamo quindi per buone le dichiarazioni di un autore che nel tempo si è ammor...

Considerazioni su Shadow Kingdom Pt. 2

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 ...il problema è che bisognerebbe tornare a insegnare educazione musicale, in modo adeguato. Ma forse non basterebbe lo stesso. Vedo dai commenti sui social un deficit di comprensione del testo, pur trattandosi di materiale audiovisivo.  Che cos'è la comprensione di un testo? "Capire un testo non significa trovare il significato di una frase e legarlo a quello della frase successiva; infatti, un lettore può capire un brano a livello superficiale ma non afferrare il senso di ciò che legge. La comprensione del testo scritto è, quindi, un processo attivo e costruttivo finalizzato a cogliere il significato del testo, dove per significato si intende una rappresentazione mentale coerente del contenuto del brano. La costruzione della rappresentazione mentale deriva dall’integrazione delle informazioni linguistiche e concettuali nuove contenute nel testo con le conoscenze pre-esistenti del lettore. Il meccanismo che si innesca per costruire tale rappresentazione prevede l’attivazione...

Springtime In New York: The Bootleg Series Vol. 16

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  Bob Dylan -  Springtime In New York  The Bootleg Series Vol. 16 Come giustamente dicevo giorni fa su Maggie's Farm... Sulla questione che il prossimo Bootleg Series sarà dedicato ai primi anni ottanta ci sono pochi dubbi. Non tanto per i rumors, ma per l'anticipazione rilasciata da Uncut, rivista autorevole e molto vicina oltre che a Dylan, anche a Columbia/Sony. Quello che suona strano è che sarà un quintuplo e non mi convince del tutto la data di uscita, visto che gli ultimi Bootleg Series erano stati pubblicati durante il periodo di novembre, come logica strenna natalizia (da regalo per super fans dylaniani) Argomento: Notizia "fake" sull'uscita del volume antologico "The Bootleg Series 16" Sulla nuova uscita Bootleg Series il mio pensiero è il seguente: un conto sono i "rumors", un altro le notizie "fake". Ora, i "rumors" indicano una pubblicazione sul materiale anni ottanta. Sarebbero infatti trapelate informazioni pi...

Blonde on Blonde

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Quel sottile, selvaggio suono mercuriale Blonde on Blonde , è il settimo disco realizzato in studio da Bob Dylan la cui durata corrisponde a 7 2 minuti e 5 7 secondi.  Buona parte dell’accompagnamento (e del vestito sonoro) di Blonde on Blonde venne garantito da musicisti di Nashville specializzati in sessioni di registrazione come Charlie McCoy e la futura star Joe South. Va detto che molti di loro non erano abituati a lavorare con musicisti di ambito rock, ma presero confidenza con questi pezzi complessi in modo piuttosto rapido, garantendo la giusta atmosfera, anche quando un brano come “Sad Eyed Lady” continuava ad andare, senza indicazioni sul momento in cui sarebbe finita. I musicisti di Nashville hanno dato ai testi di Dylan, tipicamente ambigui, il supporto più rilassato e solidamente musicale che abbiano mai avuto. Un mix notevole di liriche, che si muove tra la descrizione realistica e quella iper-realistica. Bob Dylan dichiarò: “Il momento in cui sono arrivat...

Fallen Angels (2016)

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Fallen Angels (2016) Fallen Angels , secondo capitolo dell'omaggio di Bob Dylan al Great American Songbook è una sorprendente raccolta di classici della canzone americana popolare che ricalca a grandi linee il manifesto programmatico a cui avevamo assistito due anni prima, con il predecessore Shadows in the Night . Trentasettesimo lavoro in studio, registrato con la stessa band che lo accompagna dal vivo, più l'aggiunta del chitarrista Dean Parks , per irrobustire la line-up, propone una selezione di dodici brani, undici dei quali erano stati in precedenza registrati e pubblicati da Frank Sinatra . L'eccezione è rappresentata da uno dei brani più coinvolgenti di questo disco: la traccia numero cinque, Skylark . Questo brano è una composizione a firma di Johnny Mercer e Hoagy Carmichael , del 1941. Carmichael deve la propria fama a brani come "Stardust", "Georgia on My Mind", "The Nearness of You", "Heart and Soul" e “Baltimore O...

D'amori smemorati, di killer e di pistole

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Together Through Life (2009) “Queste canzoni sono più fotografie istantanee che composizioni, ma potrebbe anche essere che alla fine, tutte assieme, facciano un’unica grande fotografia. E potrebbe anche non essere un lavoro artistico, ma qualcosa più funzionale, come la foto del passaporto di qualcuno che è sempre in viaggio per il prossimo concerto.” Together Through Life è il 33° album in studio del cantautore Bob Dylan, pubblicato il 28 aprile 2009 dalla Columbia Records. La pubblicazione dell'album, che ha raggiunto il numero 1 in più paesi, è stata inaspettata e ha sorpreso i fan. Dylan ha scritto la maggior parte delle canzoni con Robert Hunter e ha registrato con musicisti come Mike Campbell degli Heartbreakers e David Hidalgo dei Los Lobos. La genesi dell'album è stata una richiesta del regista Olivier Dahan di contribuire con una canzone al film a My Own Love Song. Su Robert Hunter disse: "Hunter è un vecchio amico, potremmo probabilmente scrivere un centi...

Triplicate (2017)

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  Triplicate (2017)   Triplicate è il 38esimo lavoro in studio di Bob Dylan e come per i due precedenti non contiene brani autografi, visto che è dedicato ai classici della canzone americana il cui minimo comun denominatore è rappresentato dal fatto che fanno parte del repertorio di Frank Sinatra. Tre dischi ciascuno dei quali segue un suo filo tematico. Il primo disco si intitola 'Til the Sun Goes Down e comprende composizioni che vanno da September Of My Years fino a Once Upon a Time, passando per My One and Only Love, Stormy Weather e I Could Have Told You. Il secondo si chiama Devil Dolls e comprende As Time Goes By, P.S. I Love You, Imagination, The Best Is Yet to Come e Here's That Rainy Day. Chiude la sequenza il terzo volume: Comin' Home Late dove troviamo brani come Sentimental Journey, Stardust e These Foolish Things, tra le composizioni.  La band che lo accompagna, in grande spolvero, è la solita degli ultimi lavori in studio e live. Tony Garnier al bas...

Bob Dylan 1970 with George Harrison

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Non è ancora detta l'ultima parola su uno dei periodi più controversi della parabola artistica di Bob Dylan. La pubblicazione per il grande pubblico di questa nuova uscita antologica getta luce su un periodo che divide da più di cinquant'anni i suoi estimatori, i detrattori e in certi casi anche i fan più sfegatati. Eppure se ci si abbandona davvero all'ascolto, in senso pieno e profondo, questo "1970" convince tutti a mani basse. Di certo avrà influito essermi trovato ben predisposto e in fase dylaniana e dylanista. Confesso che da un po' di giorni non ascolto altro, a eccezione di artisti comunque limitrofi e paralleli come The Band, Tom Petty, Van Morrison e George Harrison .  Proprio l'ex Beatle gentile arricchisce queste registrazioni con alcune performance, forse non proprio memorabili, ma che sono il primo atto formale di quella che poi sarebbe diventato una lunga e proficua amicizia. Bob Dylan e George Harrison incroceranno infatti i flussi (pass...

Shadows in the Night

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 “Realizzare questo disco è stato un autentico privilegio. Tutti conoscevamo molto bene questi brani. È stato fatto tutto dal vivo, forse in una o due registrazioni. Senza alcuna sovra incisione. Niente cuffie, niente cabina di registrazione per il cantante. Di cover ne sono state fatte abbastanza: seppellite. Quello che io e la mia band stiamo tentando è il procedimento inverso. Disseppellire i pezzi dalla tomba, per riportarli alla luce del giorno. Perché questa band non lavora con il favore delle tenebre, o meglio non sempre!”  (Bob Dylan on “Shadows in the Night”) Ora, ammetto di non aver seguito con grande interesse "il periodo Sinatra" di Bob Dylan, tanto che ho acquistato e ascoltato in tempo reale solo l'ultimo dei tre (o cinque) lavori: Triplicate, ma più che altro in seguito all'hype post Nobel. Nel 2014 e successivamente nei primi mesi del 2015, cioè sei anni fa, avevo da poco archiviato una delle mie parentesi musicali più intense, ma rovinose e fallimen...

Gli anni ottanta secondo Bob Dylan

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  Il decennio buio della produzione discografica dylaniana (1980-1990) Tra il 1980 e il 1990 Bob Dylan pubblica 8 nuovi album contenenti nuovo materiale autografo, qualche cover e alcuni brani scritti in collaborazione con altri artisti e autori. Di questi otto dischi possiamo affermare, in maniera obiettiva e speriamo oggettiva che almeno tre sono ottimi album, due dei quali rasentano addirittura lo status di capolavori, almeno secondo il canone del suo autore. Ora, fatta esclusione per Infidels, Oh Mercy e Shot of Love, resterebbe da dire dei rimanenti cinque dischi. Tra questi, forse il solo Empire Burlesque è da considerare un lavoro abbastanza riuscito, seppur non completamente, visto anche l'impegno e la qualità del materiale ivi contenuto.  I restanti quattro album sono uno dei punti più bassi della produzione dylaniana.  L'intento di questo breve post è fare nuova luce, a distanza di trenta/quarant'anni sui seguenti dischi: Saved, Knocked Out Loaded, Down in the G...