giovedì 6 maggio 2021

Fallen Angels (2016)

Fallen Angels (2016)


Fallen Angels, secondo capitolo dell'omaggio di Bob Dylan al Great American Songbook è una sorprendente raccolta di classici della canzone americana popolare che ricalca a grandi linee il manifesto programmatico a cui avevamo assistito due anni prima, con il predecessore Shadows in the Night. Trentasettesimo lavoro in studio, registrato con la stessa band che lo accompagna dal vivo, più l'aggiunta del chitarrista Dean Parks, per irrobustire la line-up, propone una selezione di dodici brani, undici dei quali erano stati in precedenza registrati e pubblicati da Frank Sinatra. L'eccezione è rappresentata da uno dei brani più coinvolgenti di questo disco: la traccia numero cinque, Skylark. Questo brano è una composizione a firma di Johnny Mercer e Hoagy Carmichael, del 1941.

Carmichael deve la propria fama a brani come "Stardust", "Georgia on My Mind", "The Nearness of You", "Heart and Soul" e “Baltimore Oriole”, brani scritti principalmente durante gli anni quaranta. Dello stesso co-autore di Skylark è anche il brano That Old Black Magic, firmato da Harold Arlen e Johnny Mercer. Per sfatare il luogo comune secondo cui Fallen Angels non rappresenterebbe una importante produzione all'interno della discografia di Bob Dylan, vorrei citare la recensione di Mat Snow, il quale sulle colonne di Mojo sostiene come Dylan in queste registrazioni ci consegni una specie di memoriale sentimentale, le quali apparentemente non hanno niente in comune con le sue canzoni elettrizzanti e moderne ma ben radicate in alcune composizione come Moonlight, Spirit on the Water, Soon After Midnight o Life is Hard.

Sembra scontato, eppure questo disco si fa notare per la bellezza e la limpidezza degli arrangiamenti, per la qualità della produzione e per la voce sempre più presente e dinamica, visto il materiale che va a trattare.

Andy Gill su The Independent ha scritto, "il tocco sobrio e la pastosa chitarra pedal-steel di Donnie Herron impongono uno stato d'animo country morbido ma colloquiale dietro l'elegante e stanco canto di Dylan".  Allo stesso modo, Jim Farber di Entertainment Weekly ha scritto: "Dylan si posa su queste parole con ironica delicatezza. La sua voce può essere roca e danneggiata da decenni di esibizioni, ma c'è bellezza nel suo carattere. Offrendo una interpretazione compassata di queste canzoni d’amore perduto e di passione ardente la malinconia dell'esperienza ". Helen Brown nella sua recensione (dopo avergli assegnato cinque stelle) per The Daily Telegraph ha elogiato le capacità vocali di Dylan nell'album, affermando: "Anche se alcune persone hanno sempre sostenuto che Dylan 'non sa cantare', la verità è che, come Sinatra, ha sempre avuto un talento straordinario per trasmettere un testo. Qui lo vediamo muoversi con disinvoltura sui versi di Johnny Mercer".

Per farla breve Fallen Angels è come una lezione di storia rilassata con tanti colpi di scena enigmatici che sovverte gli archetipi del romanticismo, dell’eroismo e delle connessioni interpersonali per rivelare qualcosa di più sinistro sulle intenzioni umane, il tutto racchiuso in una bellissima musicalità di primissimo ordine.

Non è così scontato per Bob Dylan realizzare suonare e cantare un lavoro così coeso, sobrio, concentrato e dinamico. Una sfida vinta a mani basse, con un repertorio solo apparentemente e superficialmente distante dalle sue corde. Sicuramente più significativo di tanti album pubblicati dai suoi colleghi maggiormente dotati come Willie Nelson, Rod Stewart, lo stesso Van Morrison o Linda Ronstadt.

Da veri appassionati del genere non possiamo non citare almeno i titoli di brani come "Polka Dots and Moonbeams", "All the Way", "All or Nothing at All", "That Old Black Magic" e la conclusiva ed eterna "Come Rain or Come Shine". Prodotto da Bob Dylan con lo pseudonimo di Jack Frost, questo disco è stato realizzato tra il 2015 e il 2016 nei Capitol Studios di Los Angeles ed è stato pubblicato per Columbia Records il 20 maggio 2016. 

Il pregiudizio verso questa operazione Sinatra lo delegittima rendendolo un disco difficile da scovare per chi non rientri nella categoria dell'appassionato del genere e del completista. Da rivalutare e riascoltare. Non a caso la rivista musicale Mojo lo inserisce tra i migliori 50 dischi del 2016, dove occupa la posizione numero 20. Giudizio che ci sentiamo di condividere e sposare in toto.

Dario Twist of Fate

2 commenti:

  1. Il commento a "fallen Angels" unito a quello di "triplicate" chiariscono bene il senso complessivo di questo momento particolare dell'opera di Dylan : ridare vita alla canzone americana della prima metà del secolo scorso. Con questa interpretazione del canzoniere americano, Dylan diventa il cantautore/cantante per antonomasia del ventesimo secolo. Grazie!! Carla-cinderella Bette Davis style

    RispondiElimina