Triplicate (2017)
Triplicate è
il 38esimo lavoro in studio di Bob Dylan e come per i due precedenti non
contiene brani autografi, visto che è dedicato ai classici della canzone
americana il cui minimo comun denominatore è rappresentato dal fatto che fanno
parte del repertorio di Frank Sinatra. Tre dischi ciascuno dei quali segue un
suo filo tematico. Il primo disco si intitola 'Til the Sun Goes Down e
comprende composizioni che vanno da September Of My Years fino a Once Upon a
Time, passando per My One and Only Love, Stormy Weather e I Could Have Told
You. Il secondo si chiama Devil Dolls e comprende As Time Goes By, P.S.
I Love You, Imagination, The Best Is Yet to Come e Here's That Rainy Day.
Chiude la sequenza il terzo volume: Comin' Home Late dove troviamo brani
come Sentimental Journey, Stardust e These Foolish Things, tra le composizioni.
La band che
lo accompagna, in grande spolvero, è la solita degli ultimi lavori in
studio e live. Tony Garnier al basso, Charlie Sexton alla
chitarra, Donnie Herron alla steel guitar, George Receli alla
batteria e Dean Parks sempre alla chitarra. Come per i precedenti lavori
la produzione è di Dylan stesso sotto lo pseudonimo di Jack Frost. I tre
singoli il cui compito è quello di promuovere il triplo disco sono "I
Could Have Told You", "My One and Only Love", and
"Stardust". A rendere questo disco davvero speciale, più che il
materiale inciso ci pensa però il momento storico in cui verrà pubblicato. E
infatti il 31 marzo 2017, formalmente seppur si tratti di un disco di standard
e cover già molto popolari, la prima uscita discografica post-Nobel per la
Letteratura, premio che l’artista statunitense aveva ricevuto il 13 ottobre
2016 “per aver creato nuove espressioni poetiche nella grande tradizione
musicale americana.” Potrebbe sembrare solo una casualità, così come lo è
la durata dei singoli dischi, 32 minuti cadauno, numero fortunato che
simboleggia la luce, tanto per citare la Cabala. Difficile dare un giudizio di
merito su questo terzo omaggio alla canzone americana d'altri tempi. Si tratta
di una scelta che spiazza non poco, ma che se ascoltata nel giusto contesto ci
trasporta in un altro tempo, in un'altra dimensione.
Il manifesto
programmatico resta lo stesso dei precedenti Shadows in the Night del
2014 e Fallen Angels del 2016. Dischi suonati molto bene con una band
dal vivo in studio, dove Dylan sfoggia una voce davvero calda, avvolgente,
ispirata come non mai. Allora dov’è il problema, ammesso che ve ne sia uno?
Come sempre la percezione del pubblico. Forse un po' stanco di sentire il loro
autore e cantante preferito alle prese con una verde milonga alla ricerca del
traditional pop standards di sinatriana memoria. Triplicate forse è un po'
eccessivo, se ascoltato nella sua interezza, ma ci piace pensare a come sarebbe
stato uno spezzatino dei tre volumi, ridotto a 16-18 tracce totali. Forse il
capitolo più ispirato e sentito di questo omaggio all'epoca d'oro della canzone
pop anni quaranta e cinquanta. Dylan è senza alcun dubbio alla ricerca del suo
tempo perduto, di quella mitica radio ascoltata nelle case d'infanzia nel suo
amato Minnesota.
Un lavoro perfettamente
in linea con la sua attività parallela di dj radiofonico, visto che in
precedenza aveva allietato il pubblico dell'etere con il suo pregevole Theme
Time Radio Hour. Non capita tutti i giorni di sentire cantare un premio
Nobel per la letteratura, ma è comprensibile che il suo pubblico, lo zoccolo
duro scalpiti per ascoltare brani autografi e originali, scritti e arrangiati
di proprio pugno. Oggi naturalmente sappiamo che da quel 31 marzo 2017 dovranno
trascorrere ancora tre lunghi anni e due mesi. Anche se con Dylan non è mai
banale parlare di tempo e di spazio. Abbiamo imparato a conoscerlo bene, il suo
essere sempre e per sempre Time out of mind.
Dario Twist of Fate
bravo Dario-complimenti-
RispondiEliminaTi ringrazio molto, carissimo Marco. :)
EliminaBravo Dario-complimenti!!
RispondiEliminabravo Dario-complimenti-
RispondiEliminabravo Dario-complimenti-
RispondiEliminaCommento ampio e documentato, del tutto condivisibile.il repertorio della canzone popolare americana è davvero notevole. Ho apprezzato quasi tutte le canzoni di triplicate e l'impegno di Dylan nell'eseguirle al meglio. Sono una fan recente, anche se ho conosciuto Dylan nella mia giovinezza e ho faticato a cominciare a conoscerlo e capirlo aldifuori dell'impegno per la pace e i diritti civili. Da fan "giovane" triplicate mi suona troppo melodico d sdolcinato. Manca la rauca e al tempo stesso dolce ruvidezza dylaniana, quella sempre presente nei brani autografi. Grazie. Buona giornata. Carla
RispondiEliminaCapisco le tue remore e le ho condivise per lungo tempo. Poi un anno fa circa sono arrivato a comprendere le ragioni di questo nuovo percorso sonoro e discografico di Dylan. Però ci sta che possa non piacere, eccome. Grazie mille per il commento. Al prossimo post, Carla. :)
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