...il problema è che bisognerebbe tornare a insegnare educazione musicale, in modo adeguato. Ma forse non basterebbe lo stesso. Vedo dai commenti sui social un deficit di comprensione del testo, pur trattandosi di materiale audiovisivo.
Che cos'è la comprensione di un testo? "Capire un testo non significa trovare il significato di una frase e legarlo a quello della frase successiva; infatti, un lettore può capire un brano a livello superficiale ma non afferrare il senso di ciò che legge. La comprensione del testo scritto è, quindi, un processo attivo e costruttivo finalizzato a cogliere il significato del testo, dove per significato si intende una rappresentazione mentale coerente del contenuto del brano. La costruzione della rappresentazione mentale deriva dall’integrazione delle informazioni linguistiche e concettuali nuove contenute nel testo con le conoscenze pre-esistenti del lettore. Il meccanismo che si innesca per costruire tale rappresentazione prevede l’attivazione delle informazioni rilevanti e la soppressione di quelle irrilevanti."
Lo speciale televisivo realizzato da Bob Dylan, Shadow Kingdom, andato in onda in esclusiva attraverso Veeps, è stato accolto piuttosto bene da un pubblico affezionato. Tuttavia è stato evidente come molti utenti non ne abbiano colto il senso. Non era uno spettacolo dal vivo, né tantomeno un concerto. Si è trattato di una rappresentazione a metà tra il teatro, la videoarte e il cinema. I brani infatti erano stati pre-registrati e mandati in sincrono con una performance di tipo mimico piuttosto dissonante.
L'effetto sulle prime battute è stato quello di confondere, stordire, creare emozioni, come solo un grande performer sarebbe capace e consapevole. A parte le preferenze sul personaggio Dylan, si è trattato di un evento unico, nuovo e con una qualità a mio parere importante e univoca: essere assolutamente fuori dal tempo e da ogni spazio. Non è un caso se molti stanno accostando il lavoro all'opera di David Lynch o agli speciali realizzati per la tv da Elvis Presley e Roy Orbison. Proprio lo speciale in bianco e nero realizzato nel 1988 sembra essere elemento di paragone con questo Shadow Kingdom.
Colpisce e non poco l'abilità di Dylan di rielaborare, arrangiare e riscrivere il materiale giovanile degli anni sessanta e primi settanta.
Con la sola eccezione di un brano composto e pubblicato nel 1989, peraltro in maniera impeccabile, questo prodotto va inserito nella categoria del reworking. Un aspetto che in quasi 59 anni di attività musicale, Dylan non aveva mai esplorato, salvo rarissime eccezioni (Nashville Skyline, A Hard Rain's a-Gonna Fall versione 2008).
Accompagnato da una nuova line-up, Dylan esegue canzoni celebri, ma non i suoi cavalli di battaglia più conosciuti e lo fa cambiando registro rispetto alle esibizioni live a cui ci aveva abituato durante gli ultimi 25 anni. Il risultato è incredibile. Potrebbe aprire a una nuova fase della sua produzione discografica e artistica. Si spera, almeno.
"May your hands always be busy, May your feet always be swift, May you have a strong foundation When the winds of changes shift. May your heart always be joyful. May your song always be sung."
Nessun commento:
Posta un commento