lunedì 25 gennaio 2010
Juliet, Naked & Dylan Clothed
Uno dei più grandi autori di narrativa rock, l'inglese Nick Hornby, ormai da qualche tempo si diverte a punzecchiare in modo colto e brillante i fans musicofili. E il suo bersaglio preferito sono i fedeli di Bruce Springsteen e Bob Dylan. In particolare al Dylan di Blood on the tracks, il libro sembra fare le pulci.
Non a caso i dylanologi più rigorosi considerano le famigerate New York Sessions del '74, in versione naked, superiori alla versione definitiva del disco ('75) proprio come il protagonista del romanzo considera la versione spogliata del disco superiore a quella (ri)registrata. (Juliet, 1983 e Juliet, Naked, 2008)
Dylan viene poi citato spesso nel romanzo, come termine di paragone con Tucker Crowe, il fantomatico musicista protagonista della storia, "un altro dylan dei poveri", oppure direttamente come quando Annie, protagonista femminile, cita il capitolo di Chronicles dedicato alla realizzazione di Oh, Mercy e si sofferma su Daniel Lanois che chiedeva a Dylan di comporre "una nuova Masters Of War"
Il romanzo in italiano è stato tradotto con un anonimo "Tutta un'altra musica", ma il titolo originale è Juliet, Naked
Un consiglio: leggete Juliet, Naked di Nick Hornby perchè è uno di noi, che conosce la passione musicale e sa narrarla meglio di qualsiasi altro. E non potrete far a meno di immedesimarvi col personaggio di Duncan, un fan totale che dedica molto tempo libero al suo sito dedicato a Tucker Crowe e intitolato " Can anybody hear me? "
IMPERDIBILE
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