Considerazioni sulla "figura letteraria" di Bob Dylan
Mi
contraddico? e va bene, mi contraddico (sono vasto, contengo moltitudini.)
Bob Dylan è
quel tipo di artista capace di mettere tutti d’accordo? Dipende da quello che
intendiamo con tutti d’accordo. Certo, non è facile trovare oggi una personalità
capace di richiamare Melville e Shakespeare, David Bowie e David Lynch, Kerouac
e Hunter S. Thompson.
Va
sicuramente fuori dal seminato e trascende l’idea di musica, canzone e poesia. Troviamo
infatti la basi del folk e del blues rurale, ma anche una certa attenzione
verso il simbolismo francese dei Rimbaud e Verlaine. Nella poetica e nel
canzoniere dylaniano convive il concetto di frontiera e quello spirito libero
che guarda verso l’Atlantico con ammirazione e timore reverenziale. Dylan
infatti è il più americano degli artisti celebrati in Europa. Amato in Inghilterra,
Spagna, Francia e Italia, ma certo più ostico e indecifrabile per un romano o un fiorentino, rispetto a un dublinese o londinese. I richiami al mondo dell’arte classica
europea, alla cultura ellenica si sono sprecati, così come le città che ha
citato nel suo songbook. Possiamo vederlo descrivere e districarsi abilmente tra Londra e Roma, tra Parigi e Tokyo, fino a toccare Mosca. Sempre credibile, come lo erano Henry Miller o Ernest Hemingway; non sappiamo poi abbastanza del suo periodo corso, quando si trasferì proprio
nell’isola del mediterraneo per trarre ispirazione. Fu lì che iniziò a scrivere uno dei suoi
best seller: Desire e in particolare il brano One more cup of Coffee, di
suggestione gitana.
Dylan è
capace di passare da Siviglia, prendere un the con George Harrison e progettare
un super gruppo con Roy Orbison e Tom Petty. eppure è anche un bardo, capace di
citare con proprietà di linguaggio Keats, Eliot, William Blake, Walt Whitman e Baudelaire.
Nella sua
autobiografia spesso descrive l’effetto che gli fece la lettura di Tucidide,
mentre nella lectio magistralis del Nobel tira fuori un testo dimenticato come
niente di nuovo sul fronte occidentale. Di recente poi ha citato Freud e Marx, in una lunga lista di personalità che hanno attraversato il suo tempo e la sua epoca con una leggerezza e una capacità di sintesi davvero uniche.
Tutto
questo lo fa mentre accorda una fender o sposta il supporto per armonica,
oppure dipinge un quadro come un discepolo di Hopper. Non c’è un solo Dylan e
forse non esiste nemmeno lui come idealtipo. esiste la leggenda che perdura nel
tempo. Esiste l’idea di tempo dylaniana, ma ora non c’è spazio per trattare un
argomento che richiede tempo, denaro e attenzione. dai tempi dei tempi, i tempi
stanno mutando. E Dylan non aspetta. Can’t Wait.
Insomma: un profeta e spacciatore di versi dai modi rozzi e rumorosi. "Un po' falso e un po' sincero, tutto contraddizioni."
Dario Greco
Argomento molto complesso, ma, ad oggi, mi sento di dire, forse semplificando un po', che Dylan contiene moltitudini come ha affermato, prima di lui, il primo poeta americano, Walter withman. In che senso "contiene moltitudini"? In molteplici sensi : la vastità del continente americano, la molteplicità di popoli, culture, civiltà che l'America contiene - dalle tradizioni dei nativi indiani, ai wasp, agli afro americani, agli ispanici, agli italiani del Sud e via di seguito. Le canzoni di Dylan e le storie che esse raccontano "contengono" tutti i personaggi e le vicende d'America :blind Willie MC tell, Joey, hattie caroll ed altri ancora. Per enumerarli tutti, certo non basta un breve messaggio come questo. Suggestivi i richiami che sono stati visti, nel suo canzoniere, alla letteratura classica, ma a me sembra, la sua opera, espressione della cultura letteraria e musicale degli Usa che, a partire proprio da withman e dalle child ballad, assume connotati propri, autonomi dalla tradizione inglese. Falso profeta? Direi guida spirituale popolare, riferimento per chi crede nelle risorse degli individui e non ha abbandonato la fede in Dio, ma resta scettico sulle religioni e le varie chiese che pretendono il monopolio su Dio. Grazie degli approfondimenti e dei continui spunti su riflessione. Buona giornata. Carla Cinderella
RispondiEliminaDi riflessione, non su riflessione... mannaggia alla scrittura automatica. Cinderella Betty Davis style 🤭😊
RispondiEliminaFalso profeta era una citazione al suo ultimo disco. Per me non è né falso, né poeta. Era una frase sarcastica e volutamente polemica, la mia. 😉
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